Camminando tra le vie di Firenze sarà spesso capitato a tutti di notare delle piccole porticine poste sulle mura dei palazzi d’epoca.
Queste minuscole finestre sono precisamente chiamate “Buchette del Vino” e venivano in passato utilizzate per la vendita del famoso nettare degli Dei.
Ce ne sono 170 in tutta Firenze e ben 145 si trovano solo nel centro storico.
La forma è quella tipica ad arco ed alcune presentano, sul davanti, ancora delle piccole porticine in legno.
Oggi donano alla città un dettaglio particolare, ma la loro storia nasconde in sé qualcosa di unico e affascinante.
Si dice infatti che i produttori di vino le utilizzassero tutti i giorni per la vendita, su di alcune, infatti, ci sono ancora scritti gli orari di apertura e chiusura.
Orari che cambiavano nei mesi estivi rispetto a quelli invernali. Nei giorni festivi, invece, le buchette restavano aperte fino alle 3.00 del pomeriggio.
Direttamente dal produttore al consumatore avveniva quindi la vendita di vino, in cambio di un sacchetto pieno di rumorose monete.
Ma non solo: queste piccole finestre venivano anche utilizzate per dare alle persone più bisognose tutto ciò che era avanzato durante il giorno.
All’epoca questa era un’attività che permetteva anche un discreto guadagno visto che non prevedeva il pagamento delle tasse.
Quindi ogni famiglia ricca che in quegli anni possedeva un terreno, lo utilizzava per la produzione di vino che avrebbe poi rivenduto attraverso le tipiche buchette.
Non tutte le buchette erano però uguali: ognuna aveva il proprio caratteristico stile, e su alcuni muri, accanto a queste piccole aperture che si trovano in giro per tutta la città, è ancora oggi possibile notare i segni degli scossoni che venivano dati quando colui che era addetto alla vendita del vino era distratto o forse troppo ubriaco per servire il cliente.
A Firenze viene riaperta una delle famose “Buchette del Vino”
Oggi le “Buchette di vino” vengono riportate alla luce grazie all’idea di tre giovani imprenditori: Brando Gozzini, Chiara e Claudio Romanelli, che, in occasione dell’apertura del loro ristorante Babae in via Santo Spirito, hanno deciso di dare una seconda occasione a quella graziosa e minuscola finestra che dal locale affacciava in strada.
Per vendere infatti i tanti vini Italiani presenti in struttura, ritorneranno indietro nel XVI secolo e utilizzeranno, come dei buoni vecchi osti, le buchette fiorentine.
In tutta la città sono stati fino ad oggi i primi a ridar vita alle buchette, ed hanno anche contattato l’Associazione Culturale Buchette del Vino, che si occupa di render noti i tesori di Firenze, e che quindi potrà portare a conoscenza di tutti la riapertura di una delle magiche porticine toscane.
Infatti, nonostante queste siano presenti, in molti altri locali, per ora quella del Bistrot Babae è la prima ed unica Buchette ad essere stata riaperta.
Che dire, da oggi sarà meglio fare maggiore attenzione se si cammina per i vicoletti della fantastica Firenze, per non perdere l’occasione di vedere una di queste finestre.
Oppure si può sempre optare per fare un salto in via Santo Spirito e prendere un calice di vino direttamente da un’antica buchetta.
Ritornare indietro nel tempo ora è più semplice, basterà organizzare un viaggio nella capitale toscana.