La ricerca italiana contro il coronavirus passa anche per l’app anti-coronavirus. Il ministero dell’Innovazione ha ricevuto 170 candidature di aziende e startup che vogliono contribuire al contenimento dell’epidemia di Sars-Cov-2 con le loro app di teleassistenza a domicilio e di tracciamento.
Oltre mille, invece, sono le risposte alla richiesta di dispositivi per la protezione dei pazienti, come mascherine, respiratori artificiali e strumenti per la diagnosi veloce. Dal 31 marzo al 20 aprile, il ministero di Paola Pisano e l’Agenzia Spaziale Italiana mettono inoltre sul tavolo due milioni e mezzo di euro per idee basate su asset spaziali (come le comunicazioni satellitari).
Da oggi comincia la scrematura delle candidature per l’app a cui lavorerà un gruppo di economisti, tecnici ed esperti di privacy. Quale obiettivo dovrà avere quest’applicazione? Raccogliere i dati dei nostri smartphone, la posizione in primis, per mappare gli eventuali incontri fra positivi e sani e avvisare i secondi del pericolo.
Dati sensibili: come verranno trattati dalle app anti Covid-19
Una ricerca Bva Doxa condotta su un campione di 5 mila individui mostra innanzitutto come il 93 per cento degli italiani sia pronto a «sacrificare alcuni diritti fondamentali se ciò aiuta a prevenire la diffusione del virus». Quindi saremmo disposti anche a lasciar circolare liberamente i nostri dati sensibili se questo è necessario alla salvaguardia da contagio? A spiegare meglio quanto accadrà ci pensa l’avvocato Ernesto Belisario: «Si utilizzano solo i dati strettamente necessari per il contrasto alla situazione emergenziale, limitandosi — per quanto possibile — a trattare dati aggregati. Inoltre, i dati devono essere trattati soltanto dai soggetti istituzionalmente deputati ad affrontare l’emergenza e soltanto per un periodo limitato».
La tecnologia può venirci, dunque, ulteriormente in aiuto in questo periodo di emergenza. Come utilizzare il mondo digital per lottare contro il Covid-19? Sviluppando un’app che tracci il contagio, che analizzi i dati e ci consenta di essere costantemente informati. Conoscere il nemico è il miglior modo per sconfiggerlo.