Tutto pronto per far rifiorire la bellezza di Palazzo Madama a Torino: il capolavoro dell’arte barocca in Italia fu sede del primo Senato d’Italia. I lavori dureranno circa due anni, ma l’edificio rimarrà visitabile dal pubblico solo su prenotazione, attraverso un ascensore interno.
L’opera di restauro, promossa dalla Fondazione Torino Musei, sarà interamente finanziata con 2,4 milioni di euro dalla Fondazione Crt. Si tratta di una vera e propria operazione chirurgica che mette in campo tradizionali tecniche artigianali e metodi innovativi: materiali contemporanei troveranno spazio accanto al recupero dei marmi originali.
Il progetto è stato approvato dal Mibact e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ed è firmato dall’architetto Gianfranco Gritella: consiste nel recupero e nel consolidamento di tutti i 3.730 blocchi di marmo, l’inserimento reversibile di “protesi” in acciaio, il restyling e la musealizzazione delle 4 monumentali statue allegoriche sulla sommità.
Il recupero di Palazzo Madama, prima sede del Senato Italiano
Si procederà, inoltre, all’esplorazione delle Cantine Juvarriane sotterranee, un luogo mai svelato ai visitatori. Del restauro ha parlato il presidente Giovanni Quaglia: “Un primo regalo della Fondazione alla città nel nostro trentesimo compleanno che cade nel 2021.” “Una sorta di nostro recovery plan, una trasmissione di un bene simbolo della città alle generazioni future”, ha aggiunto il segretario generale Massimo Lapucci.
Sul progetto si è espresso anche l’architetto Gritella, che sta lavorando al recupero del bellissimo edificio: “Spettacolare sarà il restauro delle quattro statue dello scultore Baratta collocate sul cornicione: verranno prelevate con una gru e ingabbiate in un capannone posto nel cantiere, dove il restauro sarà visibile dal pubblico. I finestroni barocchi, che verranno recuperati, sono i più grandi mai realizzati in Piemonte”.
Si tratta di un monumento unico fatto da pietre che raccontano 2000 anni storia. Alle parole dei tecnici fanno eco quelle della sindaca di Torino, Chiara Appendino: “In un momento così difficile per il mondo culturale, Torino lancia un messaggio al Paese: grazie alla collaborazione con le Fondazioni bancarie, alle competenze e professionalità presenti sul territorio, alle istituzioni, un intervento così complicato e gravoso in termini economici è possibile”.